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Astor, un secolo di tango a ParmaDanza lo spettacolo dedicato a Piazzolla con biglietti da 8 euro

Astor, un secolo di tango è lo spettacolo del Balletto di Roma in scena al Teatro Regio di Parma. Un viaggio tra le sonorità e le suggestioni del tango da vivere in sala sabato 29 gennaio 2022, ore 20:30 per ParmaDanza 2021-2022.

Il “concerto di danza” affonda le radici nelle musiche che hanno scandito le tappe della vita di Astor Piazzolla, arrangiate da Luca Salvadori ed eseguite dal vivo dal bandoneon e dalla fisarmonica di Mario Stefano Pietrodarchi, con le coreografie di Valerio Longo, la regia di Carlos Branca, regista argentino di spicco sulla scena internazionale e profondo conoscitore dell’uomo Piazzolla, le luci di Carlo Cerri, i costumi di Silvia Califano.

Prodotto in occasione del centenario della nascita di Astor Piazzolla, celebrato l’11 marzo 2021, lo spettacolo rievoca le radici profonde del tango andando oltre la sua purezza tecnica e rituale.

Nessun escluso dalla possibilità immergersi in questo mondo di suoni, grazie ad un tariffario alla portata di ogni tasca. I biglietti vanno da 8 a 40 euro. Sono previste riduzioni del 20% per Under30 e Scuole di danza. Per l’acquisto, i riferimenti sono la Biglietteria del Teatro Regio di Parma (Tel. +39 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it) e il sito teatroregioparma.it.it. L’acquisto online non comporta alcuna commissione di servizio.

Nato nei sobborghi di Buenos Aires dagli scambi tra diverse culture, lingue, tradizioni musicali portate con sé da chi approdava in quei porti durante le ondate migratorie di fine ’800, il tango ricorda qual è stato il percorso che ha unito e continua a unire umanità distanti, infrangendo barriere, oltrepassando oceani e confini.

Ed è proprio il viaggio il fondamento dell’esperienza umana di Astor Piazzolla, figlio di una generazione di italiani emigrati in Argentina, cresciuto dall’età di quattro anni a New York: una vita continuamente in viaggio e un’identità costantemente in bilico tra il paese d’origine, gli Stati Uniti, l’Europa. Questo dialogo tra mondi lontani si riflette nella sua opera, in grado di rompere gli schemi formali del tango viejo portando con sé l’eredità classica degli studi classici giovanili, l’incontro con il jazz ed il blues, fino ad accogliere le sperimentazioni degli anni ’70-’80.

In scena i danzatori Paolo Barbonaglia, Cecilia Borghese, Roberta De Simone, Alessio Di Traglia, Serena Marchese, Francesco Moro, Lorenzo Petri, Giulia Strambini danno corpo a quel viaggio in cui respiri, abbracci e fusioni sono al centro di azioni coreografiche astratte e fuse nel moto ondulatorio del bandoneón in un continuo perdersi e ritrovarsi che scandisce, in un ritmo incessante di partenze e ritorni, le storie di coraggio e di speranze dei viaggiatori di ieri e di oggi. “Un concerto da cui fioriscono corpi capaci di esprimere l’audacia di un respiro mancato e quella di un abbraccio negato: primo atto d’amore dopo una violenza che tutto ha spazzato via, tranne la voglia di stringersi e ritrovarsi”.

Martina Moretti

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