La diciottesima edizione di Visioninmusica parte domenica 13 marzo 2022 all’Auditorium Gazzoli di Terni, alle ore 17:30, con uno spettacolo di parole e musica, fuori abbonamento, incentrato sull’amore in tutti i suoi aspetti e sotto una prospettiva tutta al femminile. “Storie (d’)amare e d’amore” è un reading-concerto diretto da Giusi Cataldo e da lei interpretato insieme alla pianista Elena Matteucci e alla violinista Liliana Bernardi.
Un progetto, concepito da Liliana Bernardi, e interpretato al suo debutto nel 2020 da Amanda Sandrelli, che vuole dare voce all’esperienza spirituale e terrena dell’amore vissuto da figure femminili e testimoniato, nella molteplicità delle emozioni che trasporta, attraverso un programma di componimenti musicali e poetici altamente differenziato.
Il repertorio prescelto, che va da Shakespeare a Stefano Benni, dai coniugi Schumann a Nino Rota, è un’opportunità di scoprire che le esperienze amare e amorose delle donne espresse dai grandi della letteratura e della musica sono vicine al nostro personale e intimo presente.
Autori classici e moderni – nella accurata selezione letteraria sono presenti anche Erich Fried, Adélia Prado, Maria do Rosário Pedreira, Alda Merini e l’ucraino Timur Kibirov – per un perfetto incastro che intende sviscerare le diverse tipologie dell’amore: il sentimento di gioventù, la passione proibita, il legame matrimoniale, la follia e irriverenza, l’affetto materno, l’abbandono, il disamore, l’ascesa… Un viaggio tra le emozioni, vissute in epoche diverse da personalità differenti, ma tutte con un comune denominatore, compiuto con sensibilità e profondità evocativa da tre donne, parimenti protagoniste in scena.
Come ha scritto Francesco Antonioni, O tell me the truth about love è una celebre poesia del poeta inglese Wystan Hugh Auden, che, tradotta in vari modi in italiano, rappresenta una richiesta, o una preghiera, per sapere cosa sia davvero l’amore.
Ma è impossibile sapere cosa sia: non è un concetto, non esistono teorie, esistono solo esempi. Dieci figure femminili, tratte dall’ispirazione poetica e dalla vita reale, costituiscono l’argomento del concerto fra parole e musica e rendono la musica necessaria, poiché le parole devono fermarsi proprio sulla soglia dove subentrano gli sguardi, i sorrisi, i suoni. Gli accostamenti sono tutti interessanti e creativi e aggiungono un ulteriore verso alla poesia di Auden, fatto in questo caso non di parole, ma di note musicali. La verità, forse, sull’amore.