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Accademia Nazionale di Santa Cecilia Gil Shaham e Valerio Aprea insieme per Le Quattro Stagioni di Vivaldi

Conosciuto al grande pubblico per la saga cinematografica Smetto quando voglio e per la sua partecipazione a Propaganda Live, sale per la prima volta sul palcoscenico della Sala Santa Cecilia per un concerto sinfonico l’attore Valerio Aprea che venerdì 20 maggio ore 20.30 (repliche sabato 21 maggio ore 18 e domenica 22 maggio ore 18, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone-Sala Santa Cecilia) sarà la voce narrante per la lettura dei sonetti, scritti probabilmente dallo stesso Vivaldi, delle Quattro Stagioni dirette ed eseguite dal celebre violinista americano Gil Shaham, che fa ritorno a Santa Cecilia dopo tre anni.

Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi sono le più celebri composizioni del “Prete rosso” e tra le più eseguite al mondo; peraltro, la prima incisione integrale mondiale delle Quattro Stagioni fu effettuata nel 1942 proprio dall’Orchestra di Santa Cecilia diretta da Bernardino Molinari. I quattro concerti (tra i primi esempi di musica descrittiva di cui si abbia conoscenza), tutti di grande bellezza musicale e con un trattamento degli archi e in particolare del violino solista eccezionale, sono ispirati ciascuno a una stagione dell’anno: La primavera, L’estate, L’autunno e L’inverno. L’esecuzione delle musiche, in questo caso, verrà affiancata dalla lettura dei sonetti, uno per stagione, probabilmente scritti dallo stesso compositore che sarà affidata a Valerio Aprea, celebre attore attivo in teatro, al cinema e in televisione.

Sul podio e al violino un beniamino del pubblico ceciliano (il suo primo concerto risale al 1996), Gil Shaham, considerato tra i più grandi violinisti dei nostri tempi. Shaham unisce una tecnica infallibile a un inimitabile calore del suono e suona con le più prestigiose orchestre e i più celebri direttori del mondo e sembra trasformare in sua tutta la musica che esegue: “È questione d’amore” ha dichiarato il musicista qualche tempo fa, “suono da talmente tanti anni che la amo dal profondo. Spesso la professione ci fa dimenticare il privilegio della musica, che è quello di entrare nell’animo e nella mente dei vari compositori”. Ed è quel che farà in questo nuovo appuntamento con il pubblico ceciliano, per il quale ha ideato un programma che abbraccia più di due secoli di musica. Aprirà la serata il Preludio e Allegro nello stile di Pugnani di Fritz Kreisler (compositore e violinista tra i più acclamati del suo tempo e che ha eseguito questo brano a Santa Cecilia nel 1907), che egli all’epoca (il brano fu pubblicato nel 1905) spacciò come una composizione originale di Gaetano Pugnani, violinista del secondo Settecento italiano, rivelando il suo inganno solo molto più tardi. A seguire, l’Orchestra di Santa Cecilia eseguirà un brano della musica d’oggi di Arvo Pärt. Fratres, per violino e archi, è stato composto nel 1977 ed è tra le composizioni più eseguite (ne esistono ben sei diverse versioni strumentali) e di maggiore impatto emotivo del compositore estone, che è anche accademico onorario di Santa Cecilia. La struttura musicale è piuttosto semplice, tuttavia la parte del solista è virtuosistica e ad ogni ripetizione arricchisce il tema iniziale con delle eleganti variazioni. Seguirà, in prima esecuzione italiana, il Concerto per violino e orchestra op. 8 n. 9 di Joseph Boulogne Chevalier de SaintGeorges (1739-1799), primo compositore mulatto della storia musicale moderna; nato nella Guadalupa da un ricco proprietario terriero e da madre senegalese, SaintGeorges studiò a Parigi con Jean-Marie Leclair (violino) e con François Joseph Gossec (composizione) diventando virtuoso del clavicembalo, del violino e infine direttore d’orchestra, ma oltre alla carriera concertistica intraprese anche quella militare (prima nell’esercito reale poi in quello rivoluzionario). Il Concerto in sol maggiore op. 8 n. 9 è strutturato in tre movimenti con un Allegro iniziale, un Largo centrale e un Rondeau finale dalle tinte popolaresche e briose. Biglietti da €19 a €52

Martina Moretti

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