Vede finalmente la luce l’Otello di Giuseppe Verdi nella nuova lettura registica di Gabriele Lavia, sospeso a causa del secondo lockdown nell’autunno del 2020 a un passo dal debutto al PalaDozza, dove il Teatro Comunale di Bologna si era temporaneamente trasferito durante la pandemia. Lo spettacolo, previsto nel teatro felsineo per la Stagione d’Opera 2022, è in scena da venerdì 24 giugno alle 20.00 e in replica fino al 30 giugno, con la direzione d’orchestra di Asher Fisch.
Lavia torna a collaborare con il Comunale dopo il successo della Salome di Richard Strauss rappresentata nel 2010 e nel 2019. Questo inedito allestimento dell’Otello verdiano, cheera stato pensato ai tempi del Covid-19 e per un luogo alternativo rispetto a un teatro d’opera, sarà riadattato per gli spazi del Comunale. Le scene sono firmate da Alessandro Camera, i costumi da Andrea Viotti e le luci dallo stesso Lavia.
«Nelle quattro tragedie shakespeariane la costante drammatica è la Pazzia che trasforma il “dramma” in “tragedia” – dice il regista Gabriele Lavia –. La pazzia di Amleto. La pazzia di Macbeth. La pazzia di Re Lear e la pazzia di Otello. Non abbiamo certezze intorno alla creazione di Verdi con Boito ma è certo che l’inizio dell’ Opera con la “tempesta”: “Una vela… Una vela!” riunisce in sé e cioè simbolizza in maniera sconvolgente la “tempesta della mente e dei sentimenti” che tra poco vedremo sulla scena e vivremo con la scena. E quell’approdo felice di Otello non sarà altro che l’inizio del tragico “naufragio dell’essere”. Tutti, proprio tutti, perderanno la “certezza” di “essere”».
Direttore principale della West Australian Symphony Orchestra di Perth e Direttore principale ospite dell’Opera di Seattle, invitato regolarmente da teatri come la Wiener Staatsoper e la Bayerische Staatsoper, Fisch è nuovamente sul podio dei complessi del TCBO, dopo aver recentemente diretto l’Adriana Lecouvreur di Cilea nata nel febbraio 2021 come film-opera a porte chiuse per la trasmissione su Rai5 e andata in scena per il pubblico lo scorso novembre.
Protagonisti della nuova produzione bolognese di Otello il tenore statunitense Gregory Kunde, rinomato interprete del ruolo del titolo (impegnato nelle recite del 24 e 26 giugno), il soprano Mariangela Sicilia al suo debutto come Desdemona e il baritono Franco Vassallo nella parte di Jago (che cantano il 24, 26 e 29 giugno), i quali si alternano rispettivamente con Roberto Aronica e Arsen Soghomonyan, Federica Vitali e Angelo Veccia.
Completano il cast Marco Miglietta come Cassio, Pietro Picone come Roderigo, Luciano Leoni nella parte di Lodovico, Luca Gallo in quella di Montano, Marina Ogii nei panni di Emilia e Tong Liu in quelli di Un araldo. L’Orchestra e il Coro – preparato da Gea Garatti Ansini – sono quelli del Teatro Comunale di Bologna.
Dramma lirico in quattro atti messo in musica da Verdi, su libretto di Arrigo Boito tratto dall’omonima tragedia di Shakespeare, Otello vide la sua prima rappresentazione al Teatro alla Scala di Milano nel 1887. Già agli albori del progetto, nel 1879, Verdi chiarì all’editore Ricordi che il suo interesse sarebbe stato nei confronti del personaggio di Otello, detto in codice il “cioccolatte”, ribadendo il concetto nel 1886 in una lettera a Boito: «Continuano a dirmi e scrivermi Jago Jago. Egli è (è vero) il Demonio che muove tutto; ma Otello è quello che agisce = Ama, è geloso, uccide e si uccide. Per parte mia poi mi parrebbe ipocrisia il non chiamarlo Otello. Preferisco che si dica ‘ha voluto lottare col gigante ed è rimasto schiacciato’ piuttosto che ‘si è voluto nascondere sotto il titolo di Jago’ ».
Presenting partner dello spettacolo è Alfasigma.
Le recite saranno precedute – circa 45 minuti prima dell’inizio – da una breve presentazione dell’opera nel Foyer Rossini del Teatro Comunale.
I biglietti – da 10 a 160 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale, aperta dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18, il sabato dalle 11 alle 15 (Ingresso Piazza Verdi), nei giorni feriali di spettacolo da due ore prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio e in quelli festivi da un’ora e mezza prima e fino a 15 minuti dopo l’inizio (Largo Respighi, 1).