Sarà l’islandese Víkingur Ólafsson – primo pianista del suo Paese ad aver fatto una carriera internazionale e definito dal “Daily Telegraph” «la nuova superstar del pianoforte classico» mentre il “New York Times” lo ha soprannominato il «Glenn Gould islandese» – a sostituire Martha Argerich nei concerti di giovedì 19 gennaio alle ore 19.30 (repliche venerdì 20 gennaio alle ore 20.30 e sabato 21 gennaio alle ore 18, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone) diretti da Antonio Pappano al suo secondo appuntamento dell’anno nel calendario di concerti ceciliani. Ólafsson, classe 1984, è uno dei pianisti più contesi e richiesti del momento: la sua grande musicalità, i suoi programmi visionari, la sua presenza costante e attiva sui social, le sue registrazioni per la Deutsche Grammophon hanno catturato l’immaginazione del pubblico e della critica e hanno raggiunto più di 400 milioni di streaming. Il “Corriere della sera”, a proposito del suo cd “Mozart&Contemporaries” (2021) che contiene brani di Mozart, Haydn, C.P.E. Bach, Galuppi e Cimarosa, ha scritto «il bello non sta nel ragionamento. Sta nelle meravigliose interpretazioni che l’ascoltatore vi trova…», e ha messo in rilievo la qualità del suono del pianista islandese “…in cui alla leggerezza del tocco si sposa una rapinosa intensità di espressione. Di pura introspezione». Ólafsson, ospite delle maggiori orchestre del mondo come i Berliner Philhamoniker, con cui ha debuttato nel dicembre 2022, The Cleveland Philharmonic, l’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam e molte altre, affronta abitualmente anche la musica contemporanea, oltre naturalmente al repertorio classico e romantico. In una recente intervista, alla domanda su quali brani stesse studiando, ha risposto: «Il Concerto in sol di Ravel, che non suono da quindici anni e che dovrò affrontare la prossima settimana (ndr: con la New York Philharmonic diretta da Stéphane Denève). Lo sto praticamente studiando da capo ed è una cosa molto bella da fare”.
La serata verrà aperta dalla Sinfonia n. 1 “Classica” di Sergej Prokof’ev: “Accarezzavo l’idea di scrivere una sinfonia nello stile di Haydn” – scrisse molti anni dopo il compositore nella sua Autobiografia. “Se Haydn vivesse ancora oggi, pensavo, manterrebbe invariata la sua scrittura ma introdurrebbe qualcosa di nuovo. Volevo comporre una sinfonia di questo genere, una sinfonia di stile ‛classico’. Le diedi infine il nome di Sinfonia classica”. Tra le composizioni più celebri del compositore russo, la sinfonia – che nell’impianto in quattro movimenti segue il modello classico conciliando modernità e tradizione -, fu terminata nel settembre del 1917 (Prokof’ev aveva allora 26 anni) e la ‛prima’ fu diretta dallo stesso compositore nell’aprile del 1918 a San Pietroburgo riscuotendo un caloroso successo. All’Allegro iniziale segue un Larghetto intriso di nostalgia, quindi una Gavotta sull’esempio delle danze settecentesche e un impetuoso Molto vivace chiude la composizione.
Seguirà il celebre Concerto in sol di Maurice Ravel (concepito “nello spirito di Mozart e Saint-Saëns”, come scrisse Ravel) il cui secondo movimento, Larghetto, è un lungo monologo del pianoforte che quasi richiama un Notturno chopiniano.
In chiusura di serata risuonerà la Quinta Sinfonia di Jean Sibelius. “Nei miei anni qui – ha dichiarato recentemente Pappano – sono stato capace di portare soltanto la Prima, la Seconda e la Settima. E adesso la Quinta; non male per una musica che gli italiani conoscono poco […]. La Prima che abbiamo fatto […] è stata molto apprezzata, è stata una sorpresa per la potenza e la forza della visione”. Strutturata in tre movimenti, la Sinfonia chiude con un Allegro molto, tra le pagine più ispirate del compositore finlandese, celebre anche per il tema intonato da corni e tromboni, noto anche come tema “dei cigni” perché l’autore raccontò di aver tratto ispirazione dal volo di uno stormo di cigni: “Una delle più grandi esperienze della mia vita. Mio Dio, che bello”.
Giovedì 19 gennaio ore 19.30, venerdì 20 gennaio ore 20.30, sabato 21 ore 18
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Sala Santa Cecilia
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano direttore
Vikingur Ólafsson pianoforte
I colori del Novecento
Prokof’ev Sinfonia n. 1 “Classica”
Ravel Concerto in sol
Sibelius Sinfonia n. 5
Biglietti da € 22 a € 60