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Sguardi nell’Abisso: Warner, Bostridge e un cast stellare per “The Turn of the Screw” all’Opera di Roma

Il Teatro dell’Opera di Roma si prepara ad accogliere un evento di portata internazionale che segna un atteso ritorno e consolida un sodalizio artistico di eccezionale valore. Dal 19 al 28 settembre 2025, il palcoscenico del Costanzi ospiterà un nuovo, abbagliante allestimento di “The Turn of the Screw” di Benjamin Britten, affidato alla visione magistrale della regista britannica Deborah Warner. L’operazione non è solo una prima assoluta per la capitale, ma rappresenta il capitolo conclusivo di un’ideale trilogia che Warner ha dedicato al compositore inglese proprio per il teatro romano, dopo i memorabili successi di “Billy Budd” (2018) e “Peter Grimes” (2024), produzioni che le sono valse plausi e premi prestigiosi a livello globale.

“Un’opera inquieta e inquietante”, così la definisce la stessa Warner, che torna a confrontarsi con questo capolavoro dopo una prima regia nel 1997. La sua analisi promette di scavare ancora più a fondo nel cuore tematico dell’opera: la perdita dell’innocenza, un’ossessione ricorrente nell’universo di Britten. Basandosi sul racconto gotico di Henry James, la regista intende esplorare il “giro di vite” della paura e dell’ambiguità attraverso la prospettiva dei due bambini protagonisti, Miles e Flora, assediati da presenze spettrali in una isolata tenuta di campagna. La concezione visiva, con le scene di Justin Nardella ispirate alle figure longitudinali del pittore scozzese James Pryde, suggerisce già un’atmosfera rarefatta e psicologicamente opprimente.

A guidare l’Orchestra dell’Opera di Roma sarà un altro talento britannico, Ben Glassberg, al suo debutto romano. Direttore musicale dell’Opéra de Rouen Normandie e astro nascente della scena internazionale, Glassberg si è già misurato con Britten in più occasioni, e descrive la partitura di “The Turn of the Screw” come un “capolavoro di concisione compositiva”, capace di tessere un intero mondo immaginario con mezzi orchestrali essenziali ma potentissimi.

Il cast, interamente britannico, si annuncia come un autentico parterre di fuoriclasse. A interpretare lo spettrale e seducente Peter Quint sarà il tenore Ian Bostridge, uno dei massimi esponenti del repertorio britteniano a livello mondiale, che riprende un ruolo già affrontato con Warner nel 1997. Al suo fianco, un trio di voci femminili di prima grandezza: il soprano Anna Prohaska vestirà i panni tormentati dell’Istitutrice, Emma Bell sarà la governante Mrs Grose e Christine Rice darà voce e corpo all’inquietante fantasma di Miss Jessel.

Questa produzione non si limita a essere un appuntamento teatrale, ma si configura come un vero e proprio evento culturale. A testimoniarlo, l’uscita del nuovo numero della rivista “Calibano”, edita dal Teatro in collaborazione con effequ, interamente dedicato al tema de “I luoghi della paura”. Un’iniziativa che amplia la riflessione dall’opera alla letteratura, al cinema e all’arte, collocando questo “Turn of the Screw” al centro di un dialogo più vasto sulle ossessioni e le minacce, visibili e invisibili, del nostro tempo. Con la prima trasmessa in diretta su Radio3 Rai, l’appuntamento di settembre 2025 si preannuncia come un’immersione profonda e indimenticabile nelle zone d’ombra della psiche umana, guidata da un team artistico in stato di grazia.

Martina Moretti

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