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Musiche ispirate all’acqua per Juraj Valčuha con l’orchestra Rai

È dedicato alla musica ispirata all’acqua, con Le Oceanidi di Jean Sibelius e i Quattro interludi marini diBritten, il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai in programma mercoledì 11 maggio alle 20 (turno blu) all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino. La serata è replicata giovedì 12 maggio alle 20.30 (turno rosso), con trasmissione in diretta su Radio3 e in live streaming sul portale di RaiCultura.

Sul podio torna Juraj Valčuha, già Direttore principale della compagine Rai dal 2009 al 2016 e attuale Direttore musicale del Teatro San Carlo di Napoli. Valčuha è anche Primo Direttore Ospite della Konzerthausorchester di Berlino e Direttore Musicale designato della Houston Symphony Orchestra, in Texas.

Il concerto si apre con la prima esecuzione Rai a Torino del Poema sinfonico op. 73 Aallottaret (Le Oceanidi), commissionato nel 1913 a Jean Sibelius per il Norfolk Music Festival, negli Stati Uniti. Il lavoro – un chiaro richiamo alle Oceanidi della mitologia greca: le figlie di Oceano associate all’acqua in tutte le sue forme – fu eseguito per la prima volta nel 1914 con l’autore stesso sul podio di un’orchestra composta per l’occasione da musicisti della New York Philharmonic, della Boston Symphony e della Metropolitan Opera.

Si prosegue con i Four Sea Interludes (Quattro interludi marini) tratti dal capolavoro di Benjamin Britten Peter Grimes, rappresentato per la prima volta al Sadler’s Wells Theater di Londra nel 1945.Ispirati ai suoni e ai colori della città natale del compositore, Lowestoft, sulla costa orientale dell’Inghilterra, i quattro intermezzi orchestrali ebbero presto una vita propria, diventando probabilmente anche più popolari dell’opera stessa.

Nella seconda parte del programma cambiano le atmosfere, e Valčuha propone due capolavori dai contenuti espressivi estremi. Si inizia con la Suite da concerto tratta dalla pantomima in un atto Il mandarino miracoloso di Béla Bartók, tra gli esiti più alti del suo periodo espressionista. Un’esplosione incandescente di vitalità ritmica e timbrica, eseguita per la prima volta da Ernö von Dohnányi a Budapest nel 1928, due anni dopo lo scandalo della rappresentazione integrale del balletto, avvenuta a Colonia. Scabroso è infatti il soggetto di Menyhért Lengyel: una sordida vicenda che ha per protagonisti tre malviventi, una ragazza di cui si servono per adescare clienti e poi depredarli, e un enigmatico mandarino, che arde di desiderio per lei e le darà la caccia scatenando forze sovrannaturali.

Chiude il concerto La valse di Maurice Ravel, pagina nata tra il 1919 e il 1920, quando l’Europa provava a riemergere dalle macerie della Grande Guerra.  L’impulso fu fornito dell’impresario dei Ballets russesSergei Diaghilev, che incoraggiò l’autore a comporre un poema coreografico per poi rifiutarsi di ricavarne un balletto. Solo dopo otto anni dalla stesura definitiva La valse fu messa in scena all’Opera di Parigi, grazie all’intuito della mecenate e danzatrice Ida Rubinštejn, riscuotendo un caloroso successo. 

I biglietti per il concerto, da 10 a 25 euro, sono in vendita online sul sito dell’OSN Rai e presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino. Il pubblico in sala sarà accolto nel rispetto delle più recenti norme per il contenimento della pandemia.

Martina Moretti

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