Mercoledì 2 marzo alle ore 20.30 (Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli), torna all’Accademia di Santa Cecilia Salvatore Accardo, tra i più grandi violinisti della sua generazione. Nato a Torino nel 1941 e cresciuto a Torre del Greco, si è definito “un napoletano intransigente” che non ha mai dubitato delle sue scelte. “La musica è stata la mia stella polare”.
Vero e proprio talento musicale, imbraccia il violino per la prima volta a soli tre anni, debutta a 13, quindicenne vince il Concorso di Ginevra e nel 1958 il Concorso Paganini, quindi collabora con i più celebri direttori e le orchestre più prestigiose del mondo incidendo numerosi dischi. Compositori quali Sciarrino, Donatoni, Piazzolla, Xenakis gli hanno dedicato loro composizioni.
E forte è in lui anche la passione per la musica da camera e l’interesse per i giovani che lo hanno portato alla creazione del Quartetto Accardo nel 1992, mentre nel 1996 ha ridato vita all’Orchestra da Camera Italiana, formata dai migliori allievi ed ex allievi dei corsi di perfezionamento dell’Accademia W. Stauffer di Cremona.
“Come ricordo sempre ai giovani”, afferma il Maestro, “la musica d’insieme è un valore fondamentale per un musicista completo, un arricchirsi continuo ascoltando se stessi attraverso l’ascolto della voce degli altri. Il lavoro in orchestra e nella musica da camera è in fondo una metafora della vita: la propria libertà si conquista nel rispetto di quella altrui, esaltando le potenzialità di ciascuno e creando totale armonia”.
Programma concerto Salvatore Accardo all’Accademia di Santa Cecilia
Il concerto si aprirà con il Quintetto op. 29 per due violini, due viole e violoncello (1800/1801), l’unica composizione originale per questo organico composta da Ludwig van Beethoven. Dopo il fluido e disteso Allegro moderato, impostato nella classica forma-sonata, risuona un Adagio molto espressivo di ascendenze mozartiane, definito dal musicologo Paul Bekker (1882-1937) “una delle più incantevoli ispirazioni di Beethoven”. Dopo lo Scherzo ele tinte vivaci del Trio, la composizione si chiude con un Presto dalla fisionomia più eccentrica e che racchiude al suo interno un Andante ricco di chiaroscuri.
Nella seconda parte, Accardo e i suoi musicisti interpreteranno un brano di rara esecuzione e dall’organico inusuale come il Concerto per violino, pianoforte e quartetto d’archi op. 21 di Ernest Chausson. In quattro movimenti, il Concerto è da annoverare tra i maggiori capolavori della musica cameristica francese di fine Ottocento, ma non è da considerarsi un sestetto né un brano propriamente solistico. Il compositore francese lavorò alla composizione dal 1889 al 1891, e la première ebbe luogo a Bruxelles il 21 marzo dello stesso anno, affidata al celebre violinista Eugène Ysaÿe. “Tutti hanno l’aria di trovare il Concerto molto bello. Esecuzione molto buona, in certi momenti ammirevole, e sempre molto artistica. Mi sento leggero e gioioso, come non mi sentivo da tempo. Questo mi fa bene, e mi dà coraggio”, scrisse il compositore nel suo diario qualche giorno dopo la “prima”.
Salvatore Accardo violino
Laura Gorna, Sofia Manvati violini
Francesco Fiore, Simonide Braconi viole
Cecilia Radic violoncello
Laura Manzini pianoforte
Beethoven Quintetto in do maggiore op. 29
Chausson Concerto in re maggiore per violino, pianoforte e quartetto d’archi op. 21
Biglietti da 18 a 38 euro
Giovani under30 riduzione del 25% sul prezzo dei biglietti