La 43esima edizione del Rossini Opera Festival è in programma a Pesaro dal 9 al 21 agosto 2022. il programma prevede due nuove produzioni (Le Comte Ory e Otello), la ripresa della Gazzetta, Il viaggio a Reims dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”, quattro Concerti lirico-sinfonici, due Concerti di Belcanto, il ritorno di Rossinimania e il Gala celebrativo per i 40 anni di Pier Luigi Pizzi al ROF.
Il Festival sarà inaugurato martedì 9 agosto alle 20 alla Vitrifrigo Arena da una nuova produzione di Le Comte Ory con Diego Matheuz sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e del Coro del Teatro Ventidio Basso (preparato da Giovanni Farina), La regia, le scene e i costumi sono di Hugo De Ana, con le luci di Valerio Alfieri. Lo spettacolo è coprodotto con il Teatro Comunale di Bologna. Nel cast, Juan Diego Flórez Julie Fuchs, Nahuel Di Pierro, Maria Kataeva, Andrzej Filonczyk, Monica Bacelli e Anna-Doris Capitelli. Le tre repliche si terranno il 12, 16 e 19 agosto. Info: 0721.3800294.
Le Comte Ory, opéra en deux actes su libretto di Eugène Scribe e Charles-Gaspard Delestre-Poirson, fu rappresentata per la prima volta a Parigi al Théâtre de l’Académie Royale de Musique il 20 agosto 1828.
Brani autografi sono conservati presso l’Opéra di Parigi, dove si trova anche una copia manoscritta dell’intera partitura che reca una nota per mano di Rossini, e presso il Fondo Michotte a Bruxelles.
Una buona metà della musica dell’opera proviene dal Viaggio a Reims, il «dramma giocoso» che Rossini aveva composto come contributo del Théâtre Italien di Parigi, di cui il compositore era «directeur de la musique et de la scène», alle celebrazioni per l’incoronazione di Carlo X come Re di Francia nella cattedrale di Reims nel 1825.
La trama dell’opera si rifà ad una ballata popolare piccarda, raccolta e pubblicata, con la musica che tradizionalmente l’accompagnava, da Pierre-Antoine de la Place nel 1785. I librettisti Scribe e Delestre-Poirson vi costruirono attorno un vaudeville intitolato Le Comte Ory, andato in scena al parigino Théâtre du Vaudeville nel dicembre del 1816. Più di dieci anni dopo i due autori ritornarono sul loro testo per farne un libretto per Rossini.