Il 4 e 5 settembre l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il suo Direttore Musicale Antonio Pappano, dopo una breve pausa estiva,torneranno a esibirsi all’estero, a testimonianza del vasto apprezzamento internazionale di cui godono le compagini ceciliane che solo nelle ultime sei stagioni si sono esibite in tournée in più di novanta occasioni, con concerti in sedi prestigiose come il Concertgebouw di Amsterdam, la Carnegie Hall di New York, il Konzerthaus di Vienna, la Frauenkirche di Dresda, il Barbican Centre, la Royal Festival Hall di Londra, la Philharmonie di Parigi e il Gasteig di Monaco di Baviera.
Il primo concerto avrà luogo alla Elbphilharmonie di Amburgo, il 4 settembre, mentre il giorno successivo, 5 settembre, l’Orchestra, il Coro e Pappano saranno ospiti della storica Philharmonie di Berlino, la “casa” dei Berliner Philharmoniker progettata da Hans Sharoun, nell’ambito del Musikfest Berlin. In programma Notte trasfigurata (Verklärte Nacht) di Arnold Schönberg, nella versione per orchestra d’archi, e un brano di rara esecuzione come il Concerto per pianoforte, coro maschile e orchestra op. 39 del compositore italo-tedesco Ferruccio Busoni (1866-1924) che vedrà alla tastiera Igor Levit, definito dal “New York Times” uno degli “artisti più importanti della sua generazione”, nominato nel 2020 “Recording Artist” e nel 2018 “Gilmore Artist” da Musical America, e ospite abituale delle più prestigiose orchestre del mondo. Questo concerto verrà trasmesso dal vivo in streaming, a pagamento previa registrazione, su https://www.digitalconcerthall.com/de/concert/54589 (la “casa digitale” dei Berliner Philharmoniker che permette a migliaia di persone di seguire in streaming i concerti dei Berliner e delle orchestre ospiti, con una qualità audio e video ad altissima risoluzione) e sarà disponibile gratuitamente al link https://mediathek.berlinerfestspiele.de/en/musikfest-berlin/2022/orchestra-e-coro-dell-accademia-nazionale-di-santa-cecilia dal 6 al 22 settembre.
Il poema sinfonico Notte trasfigurata fu composto nel 1899 per sestetto di archi, e successivamente trascritto per ensemble d’archi. La composizione è ispirata a una lirica del poeta tedesco Richard Dehmel, in cui si narra come una donna, passeggiando di notte in un parco, confessi al suo nuovo compagno di portare in grembo un bambino non suo (Io porto un figlio che non è tuo, / cammino nel peccato accanto a te. / Contro me stessa ho gravemente peccato. / Non credevo più alla felicità…). La giovane donna teme di essere abbandonata, ma l’uomo la rassicura dicendole che il figlio verrà sentito da entrambi come il frutto del loro amore.
Il Concerto per pianoforte, coro maschile e orchestra op. 39, tra i lavori più singolari della produzione di Ferruccio Busoni, alla struttura grandiosa dell’opera affianca un virtuosismo strumentale che richiama la tradizione lisztiana con il pianoforte che tuttavia non si contrappone all’orchestra, ma ne entra a far parte in qualità di primus inter pares. La composizione iniziò nell’estate del 1902, e alla fine di luglio era pronto un primo abbozzo in cinque movimenti, come risulta da una lettera alla moglie. Il Concerto fu eseguito per la prima volta a Berlino nel 1904, con Busoni in veste di pianista. Nelle intenzioni dell’autore doveva trattarsi di un’opera di ispirazione italiana, basata su motivi tipicamente mediterranei, come in effetti avviene nel secondo, terzo e quarto movimento del Concerto, mentre per il finale il compositore attinse ad un’altra fonte, l’Inno in lode di Allah del poeta danese Adam Oehlenschläger.