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La partitura autografa della Lucia di Lammermoor di Donizetti a New York da Bergamo in occasione della nuova produzione al Metropolitan Opera diretta da Riccardo Frizza

Lucia di Lammermoor è certamente, con L’elisir d’amore, la più celebre opera di Gaetano Donizetti e la più rappresentata in tutto il mondo. Grazie a una donazione del 1985 della famiglia Perolari, la città di Bergamo ha potuto acquistare la partitura autografa di quest’opera andata in scena per la prima volta al Teatro di San Carlo di Napoli nel 1835 ed la custodisce presso la Biblioteca Mai. Questo prezioso manoscritto fra qualche settimana volerà per la prima volta oltreoceano per essere esposto all’Istituto Italiano di Cultura di New York diretto da Fabio Finotti in occasione della nuova, attesissima, produzione della Lucia di Lammermoor al Metropolitan Opera House. La produzione vede sul podio Riccardo Frizza, direttore musicale del Donizetti Opera di Bergamo.

«Lucia di Lammermoor è un capolavoro – sottolinea Fabio Finotti direttore dell’IIC di New York – sia nel romanzo originale di Walter Scott, sia nella ricreazione di Donizetti. Ci parla di un tema che non potrebbe essere più attuale: delle donne, dei loro silenzi, delle sofferenze e delle censure che per secoli si sono inflitte. Lucia di Lammermoor in un certo senso è Freud prima di Freud. L’Istituto Italiano di Cultura di New York è orgoglioso quindi di ospitare la testimonianza di un capolavoro universale».

«Grazie a questo invito dell’IIC – afferma Nadia Ghisalberti assessore alla Cultura del Comune di Bergamo – il manoscritto autografo della partitura della Lucia di Lammermoor, patrimonio prezioso della città di Bergamo, custodito con cura, competenza e amore nella Biblioteca Civica, vola a New York, e diventa testimonianza concreta della grande musica di Gaetano Donizetti e ambasciatore nel mondo del melodramma, quella cultura italiana per cui siamo universalmente noti. E attraverso questa presenza l’antico documento saprà raccontare anche la città del grande compositore che nel 2023 sarà Capitale Italiana di Cultura».

«È un’occasione straordinaria – dichiara Maria Elisabetta Manca responsabile della Biblioteca Civica “Angelo Mai”e Archivi storici di Bergamo –perché il manoscritto di Donizetti, già di per sé raramente esposto in città, è al suo primo prestito internazionale. La Biblioteca lo custodisce dal 1985 grazie al munifico dono della famiglia bergamasca Perolari e rappresenta uno degli esemplari più preziosi dei propri ingenti fondi musicali di oltre 50.000 manoscritti e stampe, diverse centinaia di libretti per musica e documenti sonori oltre ad un’ampia bibliografia sulla musica».

Il 21 aprile alle ore 18 (orario di New York) nella sede dell’IIC su Park Avenue sarà organizzata una tavola rotonda con la partecipazione di Riccardo Frizza, direttore musicale del festival Donizetti Opera e il contributo di alcuni video preparati a Bergamo che mostreranno Bergamo e i tesori della Biblioteca “Angelo Mai”.
Sarà inoltre l’occasione per presentare l’edizione critica della Lucia di Lammermoor a cura di Gabriele Dotto – che sarà all’IIC – e di Roger Parker, edita da alcuni mesi da Ricordi nell’ambito dell’Edizione Nazionale realizzata con la collaborazione e il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti.
Il manoscritto, composto da 181 fogli rilegati in un volume di 370×270 mm, sarà collocato in mostra all’interno di uno speciale bacheca climatizzata realizzata per l’occasione da Arterìa – azienda leader in Italia per l’imballaggio, il trasporto e l’installazione di opere d’arte – nel pieno rispetto delle prescrizioni di tutela del bene.

Il debutto della nuova produzione dell’opera di Donizetti al Metropolitan Opera sarà sabato 23 aprile e andrà avanti con 8 repliche sino al 21 maggio. La recita del 21 maggio sarà inoltre trasmessa in diretta nei cinema di tutto il mondo aderenti al progetto The Met: Live in HD e sarà anche in diretta su Toll Brothers – Metropolitan Opera International Radio Network. La regia è dell’australiano Simon Stone, che debutta al MET con un allestimento che ambienta l’opera nella contemporaneità statunitense. Nel ruolo della protagonista, il soprano Nadine Sierra; il tenore Javier Camarena – noto al pubblico del festival Donizetti Opera – sarà Edgardo.

La documentazione dell’esposizione della partitura manoscritta di Lucia di Lammermoordi a New York, nonché i contributi testuali che sono in preparazione, insieme ad alcuni video e approfondimenti, saranno disponibili anche sulla piattaforma stanzeitaliane.it che da un anno costituisce il museo virtuale dell’IIC: un modo per rendere fruibile l’intero lavoro documentario agli studiosi e al pubblico che non è a New York.

Gaetano Donizetti, Lucia di Lammermoor. Dramma tragico per il Regio Teatro di San Carlo, Napoli, estate 1835; parole di Salvatore Cammarano. Partitura autografa di 181 fogli – (Cassaf. 6.12).
Già all’epoca della prima esecuzione dell’opera, avvenuta al Teatro San Carlo il 26 settembre 1835, la partitura autografa della Lucia di Lammermoor fu acquisita dall’editore napoletano Guglielmo Cottrau, socio di Giuseppe Girard. La casa editrice partenopea infatti, a quell’epoca, aveva la proprietà di tutte le opere rappresentate nei teatri napoletani San Carlo e Nuovo, essendo anche appaltatrice della copisteria incaricata di copiare le parti per gli esecutori. Per un secolo, quindi, la partitura dell’opera donizettiana restò in possesso della casa editrice. Da segnalare, nel 1866, un’annotazione manoscritta e un timbro posti al recto del primo foglio, volti a certificare l’autenticità dell’opera, ai fini della tutela del diritto d’autore. Ciò a seguito della legge del 20 giugno 1865 (la prima legge unitaria italiana sul diritto d’autore) e del Regio Decreto n. 2439 del 29 luglio successivo. L’organo dell’amministrazione centrale competente in materia era il Ministero dell’agricoltura e del commercio, in seno al quale operava un apposito «Ufficio della proprietà letteraria». Nel 1935 Giovanni Treccani degli Alfieri acquistò, tramite il libraio antiquario Casella di Napoli, dagli eredi degli editori Girard e Cottrau, il prezioso manoscritto, prima che questo prendesse la via dell’America, come si legge nell’annotazione autografa dello stesso Giovanni Treccani posta sul foglio di guardia anteriore. Industriale del settore tessile e senatore del Regno nel 1924, Treccani degli Alfieri fondò, l’anno successivo, l’Istituto Giovanni Treccani per la pubblicazione dell’Enciclopedia Italiana e del Dizionario Biografico degli Italiani. Il grande mecenate promosse successivamente un’elegante edizione in facsimile della partitura donizettiana, che uscì nel 1941, con tiratura limitata a 300 esemplari, per l’editore milanese Bestetti, con note introduttive di Guido Zavadini (Parma, 1868 – Bergamo, 1958), musicologo e primo conservatore del Museo Donizettiano di Bergamo. Al verso del piatto anteriore della partitura troviamo l’ex libris prestampato di Giovanni Treccani degli Alfieri; alla sua morte, avvenuta nel 1961, la partitura rimase in possesso dei discendenti. Nel 1985 la famiglia Perolari ne finanziò l’acquisto da parte del Comune di Bergamo, che ne venne in possesso il 19 marzo di quell’anno, come si ricava da altra annotazione autografa di Aldo Perolari. Da allora la partitura è custodita nel caveau della Biblioteca Mai. Nel 2006, grazie a un finanziamento del Ministero dei Beni Culturali, si è proceduto alla digitalizzazione dell’intera partitura, che è possibile sfogliare sul portale Internet Culturale.

Gli 82 Istituti Italiani di Cultura (IIC) nel mondo sono organi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Promuovono all’estero l’immagine dell’Italia e la sua cultura umanistica e scientifica e collaborano con le principali istituzioni culturali del paese in cui operano.  Sostengono corsi di lingua e cultura italiana; gestiscono un’efficiente rete di biblioteche; creano contatti tra gli operatori culturali italiani e stranieri; facilitano il dialogo tra le culture fondato sui principi della democrazia. L’IIC di New York è stato istituito ufficialmente nel 1961, ma ha le sue radici già nel 1956 con le attività culturali promosse dal Consolato. Ha sede in una palazzina neo-georgiana del 1919 situata al 686 di Park Avenue. La palazzina, progettata dagli architetti W.A. Delano &C.H. Aldrich, è collegata da una terrazza al Consolato Italiano. La biblioteca  dell’Istituto, dedicata a Lorenzo Da Ponte, è attualmente costituita da più di trentamila volumi.Da un’idea del direttore dell’IIC di New York Fabio Finotti (autore anche dei testi sulla piattaforma), “Stanze italiane”è un progetto prodotto dall’Istituto Italiano di Cultura di New York – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con la collaborazione di Malina Mannarino (segreteria di direzione) edi Floriana Tessitore (programmazione e produzione); il sito e i social media curati da “Cultura e digitale”, l’art direction è di Venti caratteruzzi. La regia dei video – realizzati in varie sedi, grazie a una fitta rete di collaboratori e coordinata in remoto – è di Emanuele Cammarata. L’ufficio stampa è curato da Simonetta Trovato.

Il Metropolitan Opera
Sotto la direzione del General Manager Peter Geld e del Direttore musicale Yannik Nézet-Séguin, il Metropolitan Opera è una delle maggiori istituzioni culturali degli Stati Uniti e un vivace spazio per i più creativi e talentuosi artisti del mondo fra cantanti, direttori d’orchestra, musicisti, registi, scenografi, artisti visuali, coreografi e danzatori. Il teatro propone oltre 200 spettacoli per ogni stagione, sempre caratterizzate da una grande varietà di titoli del repertorio operistico che vanno dai capolavori degli albori di questo genere, sino alle composizioni contemporanee. Negli ultimi anni, il MET ha lanciato diverse iniziative per rendere l’opera più accessibile, prima fra tutte la proiezione nei cinema con il progetto Live in HD, che ha ampliato enormemente il pubblico del MET permettendo la visione degli spettacoli in più di 2.200 teatri presenti in più di 70 paesi in tutto il mondo.  

Martina Moretti

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